Maria Rosaria Somma |
"La musica ha
un significato fondamentale nella storia della civiltà e nella cultura
religiosa di ogni popolo. L'arte è capace di riassumere messaggi e significati
importantissimi di una civiltà dando voce all'umanità che la produce in modo
talmente profondo e alto da far sì che a volte le opere artistiche prodotte in
un tempo e in un luogo preciso divengano patrimonio universale dell'umanità di
ogni luogo e tempo. L'arte è capace di conoscere e far conoscere le profondità
del cuore dell'uomo a ogni uomo e in ogni tempo: è grande il potere dell'arte e
in modo speciale della musica che, a differenza delle altre arti, è la più
effimera eppure la più profondamente radicata nella vita degli uomini, la più
"eterea" eppure la più fisica delle arti.
La musica è fatta di vibrazioni fisiche a cui l'uomo accoppia misteriosamente
sensazioni, ricordi, messaggi che derivano spesso dal suo inconscio più
profondo o dalle sue esperienze dimenticate. Il "mistero" della
musica sta nel fatto che di tutte le arti essa è la meno controllabile, la più
istintiva pur avendo una struttura matematica e fisica fortissima.
Si direbbe che il mondo delle sensazioni, dei sentimenti, dei ricordi, si
unisce al mondo delle armonie, delle strutture, delle simmetrie, delle forme.
Il piacere estetico della musica risulta infatti dall'incontro perfetto e
armonico di queste due realtà, quella sensibile e quella intelligibile, quella
fatta di timbri e sonorità e quella fatta di ritmo, struttura, forma.
La musica entra così a far parte di quell'insieme di realtà simboliche e
allusive che, articolate tra loro, portano ad un linguaggio capace di
comunicare e far comunicare. Come ogni linguaggio viene espresso attraverso una
lingua che, per essere comunicativa, deve essere compresa dall'ascoltatore e
può venire apprezzata più o meno a secondo della capacità e dall'educazione al
linguaggio dell'ascoltatore.
Se il linguaggio, ovvero sia la struttura e la coerenza interna della musica, e
la lingua, ovvero tutto l'insieme di simbologie e allusioni comprensibili, sono
armonicamente congiunti abbiamo la comunicazione musicale e di conseguenza la
possibilità che la musica divenga tramite di valori e di pensiero, di poesia e
di filosofia, a volte addirittura di politica o di informazione.
Il potere della musica non è mai stato ignorato nelle diverse civiltà e il suo
uso è stato sempre tenuto in massima considerazione per la capacità che
possiede di penetrare nell'intimità umana senza problemi di troppe mediazioni
culturali o linguistiche. La musica riassume in sé moltissime cose e le porta
con sé esprimendole in modo convincente al cuore di altri uomini, in modo
diretto, senza bisogno di traduzioni e commenti.
La musica si è così espressa attraverso la vocalità e gli strumenti musicali.
La voce umana è il mezzo principale e immediato della musica, è lo strumento
per eccellenza in quanto è simbolo della comunicazione stessa in cui un uomo
canta di sé a un altro uomo. E' la prima musica che appare in tutte le culture
fin dal loro sorgere, Attraverso il canto l'uomo parla in modo speciale,
distingue, attraverso questo mezzo espressivo la comunicazione banale dalla
poesia. Il canto è spesso riservato alle cose alte, alla preghiera e al rito,
alla festa e alla gioia, all'amore che ha nel canto e nel lirismo la sua più
normale espressione. Non bisogna però dimenticare tutto l'uso sociale del
canto, dalle acclamazioni dello stadio ai cori politici fino ai canti di guerra
e agli inni nazionali.
Ma nell'ambito rituale certamente il canto corale occupa un posto particolare,
l'unione delle voci diverse ma fuse in un unico evento musicale sono un simbolo
chiaro dell'unione del gruppo e del popolo davanti all'evento celebrato. Mentre
il canto solistico, individuale, suppone un'autorevolezza, un ruolo specifico,
diremmo noi oggi un "ministero" che la comunità accetta e a cui
attribuisce un compito specifico."
Di Maria
Rosaria Somma,
Corista del Coro Diocesano di Nola
Corista del Coro Diocesano di Nola