giovedì 30 maggio 2013

Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria.


Maria è il fiore più bello sbocciato dalla creazione, la "rosa" apparsa nella pienezza del tempo, quando Dio, mandando il suo Figlio, ha donato al mondo una nuova primavera. Ed è al tempo stesso protagonista, umile e discreta, dei primi passi della Comunità cristiana: Maria ne è il cuore spirituale, perché la sua stessa presenza in mezzo ai discepoli è memoria vivente del Signore Gesù e pegno del dono del suo Spirito. A chiusura di questo mese di Maggio la preghiamo con l' Ave Maria , cantata dal Coro Diocesano nella Solennità dell'Immacolata Concezione , l'8 Dicembre 2012.



domenica 6 gennaio 2013

Il potere di comunicare



Maria Rosaria Somma


"La musica ha un significato fondamentale nella storia della civiltà e nella cultura religiosa di ogni popolo. L'arte è capace di riassumere messaggi e significati importantissimi di una civiltà dando voce all'umanità che la produce in modo talmente profondo e alto da far sì che a volte le opere artistiche prodotte in un tempo e in un luogo preciso divengano patrimonio universale dell'umanità di ogni luogo e tempo. L'arte è capace di conoscere e far conoscere le profondità del cuore dell'uomo a ogni uomo e in ogni tempo: è grande il potere dell'arte e in modo speciale della musica che, a differenza delle altre arti, è la più effimera eppure la più profondamente radicata nella vita degli uomini, la più "eterea" eppure la più fisica delle arti.
La musica è fatta di vibrazioni fisiche a cui l'uomo accoppia misteriosamente sensazioni, ricordi, messaggi che derivano spesso dal suo inconscio più profondo o dalle sue esperienze dimenticate. Il "mistero" della musica sta nel fatto che di tutte le arti essa è la meno controllabile, la più istintiva pur avendo una struttura matematica e fisica fortissima. 
Si direbbe che il mondo delle sensazioni, dei sentimenti, dei ricordi, si unisce al mondo delle armonie, delle strutture, delle simmetrie, delle forme. Il piacere estetico della musica risulta infatti dall'incontro perfetto e armonico di queste due realtà, quella sensibile e quella intelligibile, quella fatta di timbri e sonorità e quella fatta di ritmo, struttura, forma. 
La musica entra così a far parte di quell'insieme di realtà simboliche e allusive che, articolate tra loro, portano ad un linguaggio capace di comunicare e far comunicare. Come ogni linguaggio viene espresso attraverso una lingua che, per essere comunicativa, deve essere compresa dall'ascoltatore e può venire apprezzata più o meno a secondo della capacità e dall'educazione al linguaggio dell'ascoltatore. 
Se il linguaggio, ovvero sia la struttura e la coerenza interna della musica, e la lingua, ovvero tutto l'insieme di simbologie e allusioni comprensibili, sono armonicamente congiunti abbiamo la comunicazione musicale e di conseguenza la possibilità che la musica divenga tramite di valori e di pensiero, di poesia e di filosofia, a volte addirittura di politica o di informazione. 
Il potere della musica non è mai stato ignorato nelle diverse civiltà e il suo uso è stato sempre tenuto in massima considerazione per la capacità che possiede di penetrare nell'intimità umana senza problemi di troppe mediazioni culturali o linguistiche. La musica riassume in sé moltissime cose e le porta con sé esprimendole in modo convincente al cuore di altri uomini, in modo diretto, senza bisogno di traduzioni e commenti.
La musica si è così espressa attraverso la vocalità e gli strumenti musicali. La voce umana è il mezzo principale e immediato della musica, è lo strumento per eccellenza in quanto è simbolo della comunicazione stessa in cui un uomo canta di sé a un altro uomo. E' la prima musica che appare in tutte le culture fin dal loro sorgere, Attraverso il canto l'uomo parla in modo speciale, distingue, attraverso questo mezzo espressivo la comunicazione banale dalla poesia. Il canto è spesso riservato alle cose alte, alla preghiera e al rito, alla festa e alla gioia, all'amore che ha nel canto e nel lirismo la sua più normale espressione. Non bisogna però dimenticare tutto l'uso sociale del canto, dalle acclamazioni dello stadio ai cori politici fino ai canti di guerra e agli inni nazionali.
Ma nell'ambito rituale certamente il canto corale occupa un posto particolare, l'unione delle voci diverse ma fuse in un unico evento musicale sono un simbolo chiaro dell'unione del gruppo e del popolo davanti all'evento celebrato. Mentre il canto solistico, individuale, suppone un'autorevolezza, un ruolo specifico, diremmo noi oggi un "ministero" che la comunità accetta e a cui attribuisce un compito specifico."

Di Maria Rosaria Somma,
Corista del Coro Diocesano di Nola

lunedì 10 dicembre 2012

"La tutta Bella, la tutta Pura, la tutta Santa..."

"Tota Pulchra es Maria"
Speciale: "Solennità dell'Immacolata Concezione"


Nella splendida cornice della Basilica Cattedrale di Nola, il Coro Diocesano esegue come canto d'ingresso al Solenne Pontificale di Sua Ecc.za Mons. Beniamino Depalma, Arcivescovo-Vescovo di Nola, nella Solennità dell'Immacolata Concezione, il Tota Pulchra di Mons. Lorenzo Perosi, direttore della Pontificia Cappella Sistina dal 1898 al 1956.




Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in Te.
Tu gloria Ierusalem.
Tu laetitia Israel.
Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.
O Maria, O Maria.
Virgo prudentissima.
Mater clementissima.
Ora pro nobis.
Intercede pro nobis.
Ad Dominum Iesum Christum.


lunedì 3 dicembre 2012

"Compi dunque Paolino i nostri voti"


Dopo la mia prima visita a Nola, non potevo non pubblicare un video e in particolare, "La preghiera a San Paolino", stupendo mottetto d'offertorio. Ricordo, a distanza di pochi mesi, le forti emozioni che sentii quel 23 giugno. Di buon mattino, io e Chiara Pucillo, dalla stazione ferroviaria di Capua, partimmo alla volta di Nola. Arrivammo intorno alle 10:00 ai piedi della Basilica Cattedrale di Nola, brulicante di fedeli lì giunti per rendere l'omaggio all'insigne vescovo Paolino. Tra la folla, nel via vai dei fedeli, ci colpì un uomo, un sacerdote in abito talare, sulle scalinate della Basilica: era Don Domenico De Risi. In quel momento il nostro cuore cominciò a battere più forte perché quella presenza ci smuoveva dentro. Giunta l'ora, i coristi cominciarono ad arrivare in cattedrale in largo anticipo e così incontrammo Maria Rosaria Somma, contralto del Coro, che ci accolse e fece gli onori di casa. Maria Rosaria, oltre che la Cattedrale, ci fece l'onore della conoscenza di Don Mimmo e, ancora, avemmo l'onore di partecipare alla Solenne Celebrazione nei pressi dell'organo, sull'altare maggiore. Suona la campana, parte la processione d'ingresso e il Coro comincia a cantare regolarmente. Ma ad un certo punto nostri cuori, per un lungo istante si fermarono: La Preghiera a  San Paolino (video sotto) ci sconvolse. SENZA PAROLE. Il canto ci lasciò a bocca aperta e con le lacrime agli occhi. In treno, di ritorno a casa, non avevamo parole per commentare tale bellezza e tale perfezione. Quell'esperienza ci segnò: in quella breve celebrazione capimmo quanto importante sia curare il canto in una liturgia e cosa riesce a fare un canto egregiamente scritto e perfettamente eseguito.
Grazie Coro, grazie don Mimmo, quest'esperienza non la dimenticheremo mai... 

Di Pietro Santoro



"La Preghiera a San Paolino"
Mottetto d'offertorio

Scenda su noi qual balsamo
la tua benedizione o San Paolino,
scenda su Nola
che tra il sorriso e il piano
leva le mani a te 
e dal tuo cuor di padre
attende linfa novella di resurrezione.
Ascolta, ascolta, o padre.
Ascolta il nostro grido
supplice e fidente.
Ascolta, ascolta, o padre.
Ricorda che qui 
gettasti l'ancora della tua vita.
Compi dunque, Paolino, 
i nostri voti,
ascolta la nostra preghiera.
Così sia. Così sia!


venerdì 30 novembre 2012

Ascolta e taci!





Nicola De Sena
Ogni volta che la processione d’ingresso -vescovo, presbiteri, diaconi  e noi seminaristi- imbocca la navata centrale, si apre davanti a me uno scenario, che definirei paradisiaco! Vedi in prospettiva il coro diocesano, che innalza questi inni di lode al Signore - che per chi ascolta sono musica celeste - e, idealmente, la maestosa effige dell’Assunta che sovrasta il presbiterio, sembra quasi raccogliere quell’armonia di voci per presentarle al Dio della vita. Questa “beata visio” si completa con la figura sublime del caro don Mimmo, che agita le braccia, fendendo l’aria e traducendo i suoi gesti in musica e canto. Ascolti e taci! Contemplo il mistero che ci sovrasta e penso che un giorno, se sarò degno, sentirò voci angeliche come quelle del nostro coro diocesano: allora posso immaginare che sono già beato in terra, perché ho il privilegio di un anticipo di Paradiso!

di Nicola De Sena, 
seminarista della Diocesi di Nola.



Navata Centrale della Basilica Cattedrale Di Nola.
                                                                      

venerdì 23 novembre 2012

" Gloria, Felice, gemma preziosissima"

 " Fa che il tuo sangue sia seme di santi ... "







(1)  


"Gloria al Martire invitto di Cristo,      
Gloria a Felice, gemma preziosissima

che fecondò con il suo sangue

 la Vigna del Signore.

E meritò la corona incorruttibile 

donata a chi generosamente

   disprezza al sua vita 
         per amore di Cristo.
Gloria a te, padre,
Santa Radice di questa Chiesa Nolana
Gloria a te
che dal tuo sepolcro ci parli ancora
e ancora guidi il tuo gregge
che amasti.
Fa che il tuo sangue 
sia seme di Santi,
di testimoni intrepidi

del Vangelo che salva!


Busto argenteo di San Felice, Cattedrale di Nola.